Il caldo sole di domenica 18 maggio ha reso Pescara, il suo
lungomare e il Ponte sul Mare un viavai di famiglie sorridenti, di sportivi
intenti ad allenarsi, di persone che si godevano uno dei primi veri soli di
questa primavera.
Conciliare questa aria di spensieratezza con il motivo che
ha riportato gli amici di Roberto a Pescara poteva sembrare difficile,
impensabile: dal dicembre 2011 questa città è stato sempre un posto in cui
ritornare è doloroso.
La giornata di ieri ha mostrato a tutti i presenti che la
cosa è possibile; forse l’ ennesimo miracolo che Roberto ha concesso a chi si è
imbattuto sulla sua strada, prima e dopo della sua scomparsa.
Al gruppo di amici di Roberto partiti dalle Marche si sono
unite tante persone che hanno reso questo momento ancora più solenne: l’
Amministrazione Comunale e il Sindaco di Pescara che ha appoggiato sin da
subito l’ iniziativa della targa da apporre alla Madonnina e che ha presenziato
la cerimonia, i Podisti Pescaresi intervenuti con un nutrito gruppo, l’ Inter
Club Pescara, il Club Donne Biancazzurre oltre a tutti i passanti che si sono
fermati ad assistere alla cerimonia appena hanno capito che si parlava di
Roberto.
La cerimonia si è aperta con la consegna delle tessere di
Soci Onorari della Associazione di Volontariato “In cammino con Roberto
Straccia” al Sindaco Luigi Albore Mascia, a Franco Schiazza in rappresentanza
dell’ A.S.D. Manoppello Sogeda e di tutti i podisti pescaresi, di Giuseppe
Cipollone dell’ Inter Club e di Nella Grossi delle Donne Biancazzurre hanno un
significato molto profondo: ribadiscono il forte legame di affetto con questa
città. Un piccolo gesto che idealmente vuole estendersi a tutti i cittadini
Pescaresi, nessuno escluso.
Quando la targa è stata scoperta le parole scritte da
Roberto lì incise hanno scaldato i cuori di tutti i presenti, come se quella
lastra in acciaio potesse catalizzare ogni raggio del sole che si stagliava
sulla riviera per donarlo a chi leggeva:
l’umilta’ e’ essere grandi ma sembrare piccoli,
e’ fare cose buone…
essere una brava persona e non vantarsene…
essere sempre a livello degli altri,
diciamo l’opposto dell’arroganza.
e’ quella qualita’ che ti fa star bene con tutti
e che permette a tutti di star bene con te.
Roberto Straccia
A conclusione della cerimonia, Mario Straccia ha congedato
tutti i presenti con parole altrettanto semplici e dirette.
Quando all’ inizio venivo a Pescara, ero profondamente
arrabbiato con questa città. Poi ho capito che mi sbagliavo: la città, il suo
ponte, le sue strade, le case non c’entrano nulla con ciò che è successo a mio
figlio: la verità va cercata altrove, non nella città in sè. E l’ ho capito
grazie all’ affetto che tutti voi che abitate questa città ci avete sempre
dimostrato.
Non è difficile capire ascoltando questo padre da chi
Roberto avesse ereditato il suo animo nobile, e perchè tante persone lo amavano
e continuano a sperare venga fatta luce sulla sua vicenda.
In cammino con Roberto Straccia.
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